Attraverso questo esame è possibile stabilire se sussistono problemi di postura o deviazioni ortopediche, che compromettono la stabilità e l’equilibrio durante la camminata.
A cosa serve la visita baropodometrica
Solitamente il medico ortopedico o fisiatra prescrive la visita quando il paziente accusa fastidi al sistema muscolo- scheletrico, come lombalgie, dolori alla schiena e ai piedi. Oppure se sospetta problemi derivanti dalle articolazioni.
È un esame utile a rilevare patologie morfologiche del piede, come l’alluce valgo. Ma anche abitudini posturali scorrette che possono causare vari problemi su tutto l’organismo.
Come si svolge la Baropodometria?
Non si tratta di un esame invasivo, il corpo non è esposto a radiazioni e non necessita di nessuna preparazione specifica nei giorni precedenti. Si effettua a piedi nudi, salendo in posizione eretta su una pedana.
Lo strumento è accessoriato di sensori e collegato ad un computer, in grado di rilevare dati utili per verificare se sussistono eventuali problemi di equilibrio e di postura scorretta. Il test dura all’incirca 20 minuti ed è diviso in due parti:
- Analisi statica: per qualche minuto il paziente rimane immobile sulla pedana baropodometrica, che analizza il baricentro, la percentuale di carico sugli arti inferiori in base al peso corporeo, la superficie d’appoggio e la relativa pressione;
- Analisi dinamica: il paziente cammina più volte sulla pedana, al fine di rilevare l’appoggio della pianta, lo spostamento del peso corporeo ed i tempi di carico.
- In alcuni casi, specialmente in fase di riabilitazione post- traumatica, può essere richiesta anche una stabilometria che si effettua sempre con l’utilizzo della pedana baropodometrica.
L’utilizzo quotidiano di plantari ortopedici porta enormi benefici nei pazienti che hanno problemi a deambulare. Il plantare supporta il piede e lo aiuta ad appoggiare correttamente la pianta a terra, ristabilendo quindi l’equilibrio e limitando il sovraccarico delle articolazioni.
Inoltre i plantari sono consigliati in casi di disturbi posturali come la cervicale, il mal di schiena e la scoliosi per attenuare i piccoli traumi da impatto che si ripercuotono su tutto il corpo quando il piede appoggia al suolo in maniera scorretta.
A volte la terapia è accompagnata dall’uso di un bite dentale, per risistemare anche l’articolazione temporo mandibolare spesso responsabile di vertigini, squilibri e altri spiacevoli sintomi.